L’Associazione di Promozione Sociale
“Progetto Sicilia” ha promosso il Progetto di Legge di iniziativa
popolare perché “La Regione Siciliana adotti, garantisca, introduca il Sistema Monetario Grano”.
Come previsto dallo Statuto della
Regione Siciliana che all’articolo 12 così recita: “Il popolo esercita
l’iniziativa delle leggi mediante presentazione, da parte di almeno
diecimila cittadini iscritti nelle liste elettorali dei comuni della
Regione, di un progetto redatto in articoli”.
“Il 17 dicembre, Progetto Sicilia –
precisa l’associazione attraveso un comunicato – ha depositato i
documenti per l’ufficialità della legge di iniziativa popolare che
propone di “adottare il sistema monetario siciliano, Grano, complementare al sistema delle BCE, Euro”.
Il 27 marzo sono state depositate le firme necessarie affinché il
Progetto di Legge diventi Legge della Regione Siciliana. Il 27 marzo, il
Progetto di Legge di iniziativa popolare per la moneta siciliana Grano,
diventa il Disegno di Legge 730 condiviso anche da alcuni Parlamentari
dell’Assemblea Regionale Siciliana.
Inoltre, il 6 maggio, Progetto Sicilia,
convocata in III Commissione Parlamentare ha illustrato, in modo
dettagliato e documentato, lo studio elaborato e gli obiettivi che tutti
i siciliani attendono dalla corretta applicazione del Progetto di Legge
per la moneta siciliana Grano. Ora, possiamo dire che è anche
sanzionato dal crisma della legalità popolare e parlamentare il Progetto
di legge per la moneta della prosperità siciliana: non ci sono più
dubbi.
Una legge voluta dalla gente, senza
acquiescenza verso i 90 deputati dell’A.R.S., che fu il glorioso
Parlamento più antico del mondo, di cui abbiamo il prestigio di vantarci
ma che è caduto nel decadimento per l’ignavia dei suoi inquilini. Però
se essi dormono, i siciliani possono fare le leggi e loro, obtorto
collo, saranno costretti a discuterle, approvarle, o respingerle. Come
in questo caso.
Abbiamo raccolto migliaia di firme;
perché il progetto della moneta chiamata Grano in onore del sacro frutto
della sicula terra, possa essere pienamente operativo, è indispensabile
che l’Assemblea Regionale Siciliana prenda in esame questo DDL 730 del
27 marzo. Si può e si deve votare subito per la moneta della prosperità,
che darà lavoro a migliaia di siciliani e risolleverà la disastrata
economia dell’isola.
L’applicazione di questa Legge consentirà di realizzare subito questi obiettivi:
•occupare 250.000 disoccupati siciliani, stabilmente;
•sostenere 57.600 famiglie in difficoltà con € 10.000 l’anno;
•riequilibrare il deficit infrastrutturale rispetto al resto d’Italia;
•ridurre la differenza degli occupati rispetto al tasso di attività;
•aumentare il reddito delle famiglie come nelle medie nazionali;
•aumentare il pil da € 82 a 96 miliardi, pari a 1% del pil nazionale.
La Regione Siciliana è afflitta da irreversibile crisi economica e sociale,
causata da mancanza di credibilità che, non consentendo di accedere al
credito ordinario per ottenere la liquidità necessaria tale da
determinare crescita e sviluppo, condanna l’Isola al degrado, alla
povertà, alla migrazione, soprattutto giovanile. Quindi, è fondamentale
trovare la liquidità per finanziare gli investimenti infrastrutturali e
strategici finalizzati a creare lavoro e benessere, in modo non
convenzionale. Le risorse ci sono, appartengono ai risparmiatori
siciliani e sarebbero disponibili.
Questa liquidità, in atto utilizzata per
finanziare governi e banche, è, per via interna, la soluzione più
semplice a tutte le problematiche che affliggono la Sicilia. Perché
queste risorse possano essere impiegate in Sicilia, è necessario che un
Governo composto da persone oneste e preparate, che siano affidabili,
autorizzato dall’Assemblea Regionale Siciliana, “istituisca” il sistema
monetario regionale, detto Grano, complementare al sistema delle banche
centrali europee, detto Euro.
Il Governo, come previsto dall’art. 41 del proprio Statuto, “emette prestiti interni”,
affidando la gestione alla propria FinSicilia che, nel pieno rispetto
del mandato conferito e nei limiti stabiliti dall’art. 2412 del c.c.,
emetterà obbligazioni nominative, garantite da beni reali. A tal fine,
la Regione costituirà un proprio fondo per garantire la copertura
patrimoniale di ogni emissione di obbligazioni.
L’emissione delle obbligazioni siciliane consentirà di recuperare, nel nostro territorio, la liquidità necessaria per realizzare investimenti infrastrutturali e strategici, fondamentali per una crescita e uno sviluppo sostenibile in Sicilia.
Nella prima Costituzione dell’evo
moderno in Europa ovvero quella promulgata in Sicilia nel 1812 dal
Parlamento libero si scriveva: “ogni cittadino siciliano, che non fosse
membro del Parlamento, potrà avanzare una sua domanda, querela, o
progetto di legge per lui, o in nome del pubblico, al Parlamento per
mezzo di un membro del medesimo: se la domanda, progetto o querela
riguardi un oggetto pubblico, il membro di una delle due Camere che ne
sarà incaricato non potrà ricusarsi di leggerlo pubblicamente alla
Camera; se riguardi un oggetto particolare, si darà ad un comitato per
discutersi se debba accettarsi o ricusarsi”.
Questa la fonte legislativa della
legittimità popolare a legiferare, a cui si ispirarono i padri
costituenti dello Statuto del 1946 attualmente vigente e legge dello
Stato poiché parte integrante della Costituzione repubblicana.
La moneta grano è una divisa complementare,
perché non si mette in discussione l’Euro: però i suoi simboli rendono
attuale e senza tempo la cosiddetta “questione della Nazione siciliana”.
Il nostro progetto è pertanto vòlto alla prosperità dei siciliani
tutti, senza distinzione di ceto e razza, con particolare attenzione
agli ultimi ed ai bisognosi, cui è riservata la proposta del reddito
vita, assolutamente fattiva come l’impiego lavorativo di molte migliaia
di donne e uomini disponibili ad impegnarsi secondo le linee illustrate
più volte dai componenti del Progetto Sicilia, le quali verranno di
continuo spiegate.
Noi stiamo facendo la nostra parte, la Storia è in cammino e ci conforta. L’animo nostro è nelle mani del Signore!”
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