sabato 14 giugno 2014

Il Potere dello Statuto Siciliano - “La Sicilia adotti il Grano: ecco i vantaggi”

L’Associazione di Promozione Sociale “Progetto Sicilia” ha promosso il Progetto di Legge di iniziativa popolare perché “La Regione Siciliana adotti, garantisca, introduca il Sistema Monetario Grano”.
 
Come previsto dallo Statuto della Regione Siciliana che all’articolo 12 così recita: “Il popolo esercita l’iniziativa delle leggi mediante presentazione, da parte di almeno diecimila cittadini iscritti nelle liste elettorali dei comuni della Regione, di un progetto redatto in articoli”.
 
“Il 17 dicembre, Progetto Sicilia – precisa l’associazione attraveso un comunicato – ha depositato i documenti per l’ufficialità della legge di iniziativa popolare che propone di “adottare il sistema monetario siciliano, Grano, complementare al sistema delle BCE, Euro”. Il 27 marzo sono state depositate le firme necessarie affinché il Progetto di Legge diventi Legge della Regione Siciliana. Il 27 marzo, il Progetto di Legge di iniziativa popolare per la moneta siciliana Grano, diventa il Disegno di Legge 730 condiviso anche da alcuni Parlamentari dell’Assemblea Regionale Siciliana.
Inoltre, il 6 maggio, Progetto Sicilia, convocata in III Commissione Parlamentare ha illustrato, in modo dettagliato e documentato, lo studio elaborato e gli obiettivi che tutti i siciliani attendono dalla corretta applicazione del Progetto di Legge per la moneta siciliana Grano. Ora, possiamo dire che è anche sanzionato dal crisma della legalità popolare e parlamentare il Progetto di legge per la moneta della prosperità siciliana: non ci sono più dubbi.

Una legge voluta dalla gente, senza acquiescenza verso i 90 deputati dell’A.R.S., che fu il glorioso Parlamento più antico del mondo, di cui abbiamo il prestigio di vantarci ma che è caduto nel decadimento per l’ignavia dei suoi inquilini. Però se essi dormono, i siciliani possono fare le leggi e loro, obtorto collo, saranno costretti a discuterle, approvarle, o respingerle. Come in questo caso.
Abbiamo raccolto migliaia di firme; perché il progetto della moneta chiamata Grano in onore del sacro frutto della sicula terra, possa essere pienamente operativo, è indispensabile che l’Assemblea Regionale Siciliana prenda in esame questo DDL 730 del 27 marzo. Si può e si deve votare subito per la moneta della prosperità, che darà lavoro a migliaia di siciliani e risolleverà la disastrata economia dell’isola.

L’applicazione di questa Legge consentirà di realizzare subito questi obiettivi:
•occupare 250.000 disoccupati siciliani, stabilmente;
•sostenere 57.600 famiglie in difficoltà con € 10.000 l’anno;
•riequilibrare il deficit infrastrutturale rispetto al resto d’Italia;
•ridurre la differenza degli occupati rispetto al tasso di attività;
•aumentare il reddito delle famiglie come nelle medie nazionali;
•aumentare il pil da € 82 a 96 miliardi, pari a 1% del pil nazionale.

La Regione Siciliana è afflitta da irreversibile crisi economica e sociale, causata da mancanza di credibilità che, non consentendo di accedere al credito ordinario per ottenere la liquidità necessaria tale da determinare crescita e sviluppo, condanna l’Isola al degrado, alla povertà, alla migrazione, soprattutto giovanile. Quindi, è fondamentale trovare la liquidità per finanziare gli investimenti infrastrutturali e strategici finalizzati a creare lavoro e benessere, in modo non convenzionale. Le risorse ci sono, appartengono ai risparmiatori siciliani e sarebbero disponibili.
Questa liquidità, in atto utilizzata per finanziare governi e banche, è, per via interna, la soluzione più semplice a tutte le problematiche che affliggono la Sicilia. Perché queste risorse possano essere impiegate in Sicilia, è necessario che un Governo composto da persone oneste e preparate, che siano affidabili, autorizzato dall’Assemblea Regionale Siciliana, “istituisca” il sistema monetario regionale, detto Grano, complementare al sistema delle banche centrali europee, detto Euro.
Il Governo, come previsto dall’art. 41 del proprio Statuto, “emette prestiti interni”, affidando la gestione alla propria FinSicilia che, nel pieno rispetto del mandato conferito e nei limiti stabiliti dall’art. 2412 del c.c., emetterà obbligazioni nominative, garantite da beni reali. A tal fine, la Regione costituirà un proprio fondo per garantire la copertura patrimoniale di ogni emissione di obbligazioni.

L’emissione delle obbligazioni siciliane consentirà di recuperare, nel nostro territorio, la liquidità necessaria per realizzare investimenti infrastrutturali e strategici, fondamentali per una crescita e uno sviluppo sostenibile in Sicilia.
Nella prima Costituzione dell’evo moderno in Europa ovvero quella promulgata in Sicilia nel 1812 dal Parlamento libero si scriveva: “ogni cittadino siciliano, che non fosse membro del Parlamento, potrà avanzare una sua domanda, querela, o progetto di legge per lui, o in nome del pubblico, al Parlamento per mezzo di un membro del medesimo: se la domanda, progetto o querela riguardi un oggetto pubblico, il membro di una delle due Camere che ne sarà incaricato non potrà ricusarsi di leggerlo pubblicamente alla Camera; se riguardi un oggetto particolare, si darà ad un comitato per discutersi se debba accettarsi o ricusarsi”.
Questa la fonte legislativa della legittimità popolare a legiferare, a cui si ispirarono i padri costituenti dello Statuto del 1946 attualmente vigente e legge dello Stato poiché parte integrante della Costituzione repubblicana.

La moneta grano è una divisa complementare, perché non si mette in discussione l’Euro: però i suoi simboli rendono attuale e senza tempo la cosiddetta “questione della Nazione siciliana”. Il nostro progetto è pertanto vòlto alla prosperità dei siciliani tutti, senza distinzione di ceto e razza, con particolare attenzione agli ultimi ed ai bisognosi, cui è riservata la proposta del reddito vita, assolutamente fattiva come l’impiego lavorativo di molte migliaia di donne e uomini disponibili ad impegnarsi secondo le linee illustrate più volte dai componenti del Progetto Sicilia, le quali verranno di continuo spiegate.
Noi stiamo facendo la nostra parte, la Storia è in cammino e ci conforta. L’animo nostro è nelle mani del Signore!”

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