Il Dipartimento della Difesa degli USA sta realizzando un programma
di ricerca antiterrorismo sulle monete virtuali come Bitcoin ed altre
nuove tecnologie, compresi smartphone e social media, per verificare se
essi comportino minacce alla sicurezza.
Secondo quanto riportato dall’International Business Times,
il programma, gestito dal CTTSO (Combating Terrorism Technical Support
Office), divisione del Pentagono che analizza le potenzialità del
terrorismo e della guerra irregolare, ha recentemente pubblicato una
ricerca di fornitori che possano aiutare l’esercito degli Stati Uniti a
capire le tecnologie e qualunque tipo di minaccia che esse potrebbero
comportare.
In un memorandum non classificato, pubblicato per la prima volta da
Bitcoin Magazine, il CTTSO sollecitava l’invio di progetti, incluso uno
per “…soluzioni innovative per sviluppare e/o rafforzare nuovi concetti e
sistemi per comprendere il ruolo delle monete virtuali” nel finanziare
minacce rivolte agli USA.
Il memorandum afferma che
“L’introduzione di moneta virtuale potrà facilmente costituire una
minaccia finanziaria, accrescendo la non trasparenza, la velocità delle
transazioni e l’efficienza complessiva degli attacchi terroristici”.
L’anonimato garantito dalle monete virtuali è una preoccupazione
prioritaria nell’applicazione delle leggi, in quanto esso facilita
operazioni illecite come Silk Road, un mercato nero digitale che si
riteneva eliminato in ottobre, ma che è ancora diffuso, nonostante l’arresto dei suoi fondatori.
Ross Ulbricht
venne arrestato nell’ottobre 2013 e rinviato a giudizio in febbraio.
L’accusa nei suoi confronti è di aver implementato Silk Road, un sito
web clandestino che consentiva ai suoi utenti di acquistare e vendere in
forma anonima droghe ed altri beni e servizi illegali. Al sito si
poteva accedere solamente attraverso il servizio anonimo Tor e le
transazioni avvenivano utilizzando un sistema di pagamento basato sui
bitcoin, sistema che inoltre consentiva agli utenti di celare la propria
identità.
A gennaio sono state rese pubbliche le accuse
federali contro Robert Faiella e Charlie Shrem, il CEO del servizio di
scambio bitcoin Bitinstant. Erano accusati di effettuare operazioni di
scambio in bitcoin, in collegamento con l’inchiesta in atto relativa a
Silk Road.
A febbraio, Mt. Gox, un’ importante agenzia di
scambio in bitcoin, improvvisamente ha presentato istanza di fallimento,
sostenendo che erano stati rubati centinaia di milioni di bitcoins.
A marzo, il Dipartimento del Tesoro degli USA ha dichiarato
che, in base alle indagini svolte, non aveva trovato prove di “esteso”
utilizzo di moneta digitale per finanziare il terrorismo.
Di conseguenza, il CTTSO del Pentagono ha richiesto un’indagine sul “software anonimo” e sul “Dark Web” (il “ web sommerso o web invisibile”, ndt), o sui siti internet non contemplati dai normali motori di ricerca.
L’agenzia considera i network anonimi come TOR un agevole canale per il
traffico di droga, di esseri umani e di armi d’ogni genere. La missione
del CTTSO contro le potenziali minacce richiede anche “metodi e
strumenti per individuare e smascherare ‘elementi di instabilità’ nel
dark Web”.
L’International Business Times riporta che il CTTSO
indaga anche su Android, Motorola, i social media e la realtà virtuale,
poiché potrebbero essere usati per campagne terroristiche.
Fonte: http://rt.com
Link: http://rt.com/usa/157552-defense-pentagon-bitcoin-terrorism/
08.05.2014
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di CRISTIANA CAVAGNA
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